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Sud Polo Magnetico: Gruppo Cestari presenta progetto contro lo spopolamento e per arginare i flussi migratori dall’Africa

Sud Polo Magnetico: Gruppo Cestari presenta progetto contro lo spopolamento e per arginare i flussi migratori dall’Africa

Il Sud “porta naturale” per i Paesi Africani ha una doppia funzione da svolgere: recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo attraverso un tessuto relazionale ed imprenditoriale che vada oltre la semplice assistenza, potenziando la rete di interscambio e, soprattutto, una reciprocità produttiva; dare un aiuto efficace alle economie dei Paesi Africani e fermare i flussi migratori irregolari verso l’Europa, diventati specie nelle ultime settimane un’emergenza. E’ il duplice obiettivo del progetto pilota “Sud Polo Magnetico”, progetto realizzato dal Gruppo Cestari, presentato a Guardavalle (Catanzaro) in un incontro con sindaci ed amministratori locali, associazioni imprenditoriali ed imprenditori. Un incontro allargato ai temi delle energie rinnovabili (comunità energetiche locali), della internazionalizzazione dell’imprenditoria meridionale, della riqualificazione dei borghi del sud Italia. Un’occasione – è stato sottolineato – per passare alla progettazione delle azioni da mettere in campo insieme imprese, enti pubblici e locali, società specializzate. La novità del Progetto – ha evidenziato il presidente nazionale dell’Associazione Cicas Italia (confederazione imprenditori commercianti artigiani servizi turismo) Giuseppe Mazzullo – è che il Gruppo Cestari mette a disposizione gratuitamente dei Comuni l’assistenza tecnica per sopperire alla nota carenza di personale e di professionalità specie dei piccoli Municipi per partecipare alle opportunità del Pnrr, dei programmi riferiti alle comunità energetiche locali, ai progetti di sviluppo e nuova occupazione. E’ un contributo importante di promozione dei territori del Sud e non solo e dell’imprenditoria locale. L’obiettivo del progetto – ha spiegato l’ing. Alfredo Carmine Cestari, ceo del Gruppo omonimo – è quello di porre l’attenzione sulle regioni del sud, riqualificando i borghi e creando posti ed opportunità di lavoro così da evitare lo spopolamento, guardando il grande mercato che si ha difronte, quello del grande continente africano. Il progetto, sostenuto dalla Camera di Commercio ItalAfrica in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane, si rivolge al Sud del mondo ma guarda anche al Sud d’Europa. Promuoviamo un Sud che non si contrappone al Nord ma, al contrario, mette insieme le imprese non solo del nord Italia ma anche d’Europa. Se grandi attori dell’imprenditoria come ha insegnato Enrico Mattei sono state antesignani, in anni difficili, di un nuovo processo di cooperazione tra Paesi industrializzati e Paesi Africani in via di sviluppo, con Sud Polo Magnetico aiutiamo il continente africano e noi stessi esportando quanto abbiamo di meglio: i nostri prodotti, il design, le tecnologie, le nostre eccellenze. Così aiutiamo la nostra capacità produttiva e manteniamo posti di lavoro nel nostro Sud Italia”. Altro tema affrontato quello delle comunità energetiche rinnovabili, a partire dalle potenzialità  del Sud. Anche in questo settore il Gruppo Cestari mette a disposizione dei Comuni competenze tecniche e professionali. Per Cestari, la “ricetta” per arginare i flussi migratori è fatta di progetti pilota di cooperazione internazionale per creare posti di lavoro nei Paesi Africani dai quali partono i viaggi dei profughi. “Nei Paesi Africani – dice Cestari – un solo posto di lavoro garantisce il sostentamento anche di dieci persone. Per questo c’è bisogno non solo di aiuti di prima necessità quanto di formazione per giovani e donne, di attività imprenditoriali che diano lavoro e portino servizi primari. E sono soprattutto le imprese del Sud che sta subendo in maniera più marcata i nuovi arrivi a Lampedusa che hanno la doppia opportunità della cooperazione internazionale per accrescere e diversificare la propria attività produttiva, superando crisi di mercato e contribuire in questa fase almeno a rallentare i flussi migratori”.
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